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L’ORO NON SMETTE MAI DI BRILLARE

Mentre il coronavirus ha messo a dura prova gran parte degli asset rischiosi, l’oro continua a brillare. “A inizio maggio, il metallo giallo mostra una crescita dell’11,3% nel 2020, sovraperformando rispetto a tutte le principali asset class globali”, osserva Sean Markowicz, Cfa, strategist, research and analytics di Schroders. Il crollo del mercato azionario combinato con rendimenti reali in calo ha innescato un rimbalzo per il bene rifugio per eccellenza, portandolo ai massimi livelli dal 2012.

BENE RIFUGIO E RENDIMENTI NEGATIVI

Gli investitori puntano sull’oro per due ragioni principali. “Innanzitutto, per il suo ruolo di bene rifugio: essendo un metallo raro può essere facilmente convertito in liquidità, non ha rischi di controparte e la possibilità di crescita della sua offerta è limitata.

“Con le banche centrali che iniettano stimoli monetari illimitati nell’economia, i rendimenti reali resteranno probabilmente attorno allo zero o in territorio negativo a lungo, e questo contesto dovrebbe essere di supporto per la domanda di oro”,

DOMANDA IN CALO PER L’ORO COME COMMODITY…

L’oro non è però soltanto un asset finanziario, ma anche una commodity ( materia prima) utilizzata in gioielleria e in misura minore anche nella tecnologia. Secondo il World Gold Council, queste due fonti hanno pesato per il 53% della domanda totale di oro nel 2019. Entrambe sono correlate con il ciclo economico, quindi “c’è la possibilità che la domanda in questi due segmenti collasserà a causa della diminuzione della ricchezza della popolazione sul lungo termine”, spiega l’esperto di Schroders, secondo cui stiamo già assistendo a un calo di questo tipo, almeno nel breve periodo, dato che i due principali mercati per la gioielleria, Cina e India, hanno diminuito e rimandato gli acquisti.

…MA IN AUMENTO PER GLI INVESTIMENTI

“l’aumento della domanda di oro per gli investimenti probabilmente compenserà questo calo, per una serie di motivi”. In primis, oggi il metallo prezioso ha volumi di scambio superiori al passato. In secondo luogo, dopo la crisi finanziaria globale, le quotazioni sono aumentate a causa di una maggiore domanda lato investimenti, nonostante minori acquisti per il segmento gioielleria. Infine, come nel 2008, è probabile che le banche centrali aumenteranno l’acquisto di oro per proteggere i bilanci e diversificare rispetto agli asset con rendimenti negativi.

ALLOCARE UNA PARTE DEL PORTAFOGLIO SULL’ORO

In conclusione, secondo l’esperto di Schroders “la prospettiva di un calo prolungato dei mercati, di rendimenti reali bassi e di un’inflazione più elevata dovrebbero spingere al rialzo i prezzi dell’oro nei prossimi anni”. Sebbene minori acquisti nel segmento gioielleria e un dollaro più forte potrebbero agire da freno, probabilmente non riusciranno a sconfiggere lo status di bene rifugio del metallo giallo. Per questi motivi, “gli investitori farebbero bene ad allocare almeno una minima parte del loro portafoglio sull’oro, per difendersi dalla possibilità di ulteriori venti contrari a livello macroeconomico”.

tratto da Financialounge.com

10 Maggio 2020

Sabrina Silvestrini

Private Wealth Advisor