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Qualche giorno fa un mio cliente in occasione di un colloquio di aggiornamento,
mi racconta che il figlio, trasferitosi da poco per lavoro a Rotterdam, è rimasto colpito da un’installazione luminosa in pieno centro, chiamata THE URBAN SUN.
Questo avveniristico lampione dal momento del tramonto irradia l’ambiente circostante con un gran fascio di luce ultravioletta, con lo scopo di eliminare virus e batteri, creando un vero e proprio ambiente COVID FREE.
Il suo racconto in un attimo mi ha proiettata nel futuro, e mi ha affascinata a tal punto che appena terminato l’incontro ho cercato di documentarmi per approfondire il tema.
Tra le varie testate giornalistiche a cui sono abbonata ho aggiunto di recente
IMPACTSCHOOL “notizie dal futuro e dintorni” grazie alla quale settimanalmente ricevo newsletter selezionate e verificate su
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INNOVAZIONE ecc….
Questa la notizia confermata dal web
AGI – Quando arriva sera, nel cielo sul ponte Erasmus di Rotterdam nasce un nuovo ‘sole’, che non solo illumina e fa incontrare le persone ma depura l’aria dai virus, incluso quello del Covid. Si tratta di Urban Sun del designer olandese Daan Roosegaarde ed è il primo ‘sole urbano’ al mondo.
Un ‘lampione’ molto speciale che purifica l’aria
E’ una installazione sospesa nell’aria che genera un fascio di luce ultravioletta alla lunghezza d’onda di 222 nanometri, capace di sanificare dal coronavirus.
Con questo progetto il design incontra la scienza per combattere l’isolamento sociale, puntando a rendere più accessibili e sicuri i festival culturali, gli eventi sportivi, le piazze, i cortili delle scuole e in generale i luoghi pubblici.
Scienziati americani e giapponesi dicono che elimina fino al 99,9% dei virus nell’aria
Non fa male agli uomini e neanche agli animali.
E’ questo che fa la differenza: questa luce non può ‘penetrare’ la pelle o gli occhi, come confermato sulla rivista Nature e su altre riviste scientifiche, e “non crea problemi alle persone e agli animali, non produce ozono e non contiene mercurio: il suo unico compito è disinfettare le superfici e l’aria di tutti i batteri, virus e spore in pochi minuti” assicurano dallo studio. Tanto che la luce uv alla lunghezza d’onda di 222 nm è stata originariamente utilizzata negli ospedali per ridurre il rischio di infezioni durante le operazioni. E adesso per la prima volta si usa all’esterno.
C’è da dire inoltre che le radiazioni emesse vengono controllate e calibrate dall’Istituto Meteorologico Nazionale dei Paesi Bassi. Per alimentare il ‘globo’ luminoso, non si utilizza più energia di un bollitore (700 Watt), e questa arriva sempre da fonti rinnovabili quali il sole, il vento, l’acqua, dipende dal luogo in cui viene installato.
Per adesso di Urban sun c’è n’è solo uno, ed è il prototipo di Rotterdam, ma potrebbe tranquillamente essere replicato altrove, per dare un’occasione in più alle persone di incontrarsi, anche solo per fare una chiacchierata ‘vis à vis’.
Opere di fama internazionale
Daan Roosegaarde e il suo team di designer e ingegneri non sono nuovi a progetti che migliorano la vita quotidiana negli ambienti urbani. Tra le loro opere di fama internazionale figurano Waterlicht, un’inondazione virtuale che mostra la potenza dell’acqua, Smog free project, il primo depuratore d’aria esterna più grande al mondo.
Nei colloqui quotidiani quando illustro i nuovi trend e le nuove modalità DISRUPTIVE rispetto al passato, complice un linguaggio specialistico che a volte non aiuta, diventa difficile far passare questi concetti/opportunità perché apparentemente percepiti come lontani dalla propria quotidianità e da una visione tradizionale del mondo e proprio a causa di questo non si cavalcano ottimi temi, ma come avete visto sopra ci sono tendenze inarrestabili perchè
IL FUTURO È GIÀ OGGI!
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