Approfondimento a cura dei gestori di PIMCO

Mancano poche settimane alle presidenziali americane e l’attenzione non è più solo sulla campagna elettorale ma anche sulle possibili implicazioni dell’esito delle elezioni.Riteniamo che i due scenari più probabili siano i seguenti, e li analizziamo:

  • Vittoria dei Democratici su tutti i fronti: conquista della Casa Bianca da parte dell’ex Vice Presidente Biden, mantenimento della maggioranza alla Camera e riconquista del Senato, ancorché con un margine ristretto, da parte dei Democratici. Approfondiamo per primo questo scenario in quanto è quello che verosimilmente comporterebbe un considerevole mutamento delle politiche.
  • Mantenimento dello status quo: rielezione di Trump e riedizione degli equilibri attuali al Congresso, ovvero maggioranza dei Democratici alla Camera e dei Repubblicani al Senato.

Come reagirebbero i mercati degli attivi di rischio a ciascuno di questi scenari?

Naturalmente è difficile prevedere con certezza la risposta dei mercati. Nel 2016 era opinione diffusa che una vittoria di Trump avrebbe innescato una correzione dei mercati che invece hanno sovraperformato per anni. La storia ci segnala semmai che i mercati degli attivi rischiosi paiono in un certo senso indifferenti all’esito elettorale, essendo andati bene, dal 1932, sia quando l’inquilino alla Casa Bianca era Democratico che quando era Repubblicano. Analizzando la performance dell’S&P 500, si riscontra che il mercato storicamente è andato marginalmente meglio con amministrazioni Democratiche ma i risultati migliori si sono registrati con una diversa maggioranza al Congresso.

La direzione che prenderà il mercato azionario è difficile da pronosticare, più facile è invece prevedere quali saranno i settori che probabilmente beneficeranno e saranno penalizzati in ciascuno dei due scenari di esito elettorale.

Quali cambiamenti dovremmo attenderci nelle politiche in caso di vittoria totale dei Democratici?

In caso di vittoria di Biden e di maggioranza dei Democratici in ambo i rami del Congresso, ci attendiamo che venga data priorità a provvedimenti normativi di:

  1. Modernizzazione delle infrastrutture, non solo strade e ponti ma anche sviluppo della banda larga su scala nazionale nonché edifici e scuole ecosostenibili.
  2. Rafforzamento della riforma sanitaria di Obama, sia negli aspetti giuridici che per assicurarne una maggiore convenienza per la classe media. I Democratici potrebbero inoltre approvare una riforma del sistema di determinazione dei prezzi dei farmaci per ridurne i costi, consentendo a Medicare di negoziare i prezzi come già accade per altri enti governativi, come quelli dedicati ai veterani.
  3. Modesto incremento della tassazione per finanziare alcuni dei provvedimenti. Crediamo che possano essere approvati solo cambiamenti moderati e non rivoluzionari, ad esempio un’aliquota fiscale al 25% anziché del 28% proposto, considerata la prevista maggioranza di misura al Senato.
  4. Promozione dell’ecosostenibilità, con misure come la riduzione delle emissioni da combustibili fossili e la limitazione del fracking in aree di proprietà pubblica.
  5. Significativo sostegno finanziario in relazione al COVID-19 per le amministrazioni statali e comunali, oltre che per le imprese, qualora il Congresso non avesse già provveduto ad approvare ulteriori misure di stimolo entro gennaio 2021.

Prospettive dei settori economici in caso di en plein dei Democratici

Beneficiari

  • Energie rinnovabili
  • Ospedali
  • Edilizia, soprattutto quella residenziale e infrastrutturale

Penalizzati

  • Esplorazione e produzione di petrolio e di gas, soprattutto le imprese con attività di perforazione in aree di proprietà federale sia a terra che in mare
  • Chimica
  • Salute, farmaceutica

Esito misto

  • Finanza
  • Tecnologia

I mercati azionari e obbligazionari potrebbero non aver scontato un en plein dei Democratici

Le presidenziali americane del 2020 rappresentano una considerevole incognita per i fondamentali del credito nel 2021 e oltre, in quanto una vittoria dei Democratici su tutti i fronti probabilmente comporterebbe sostanziali mutamenti nelle politiche con significative implicazioni a livello macroeconomico e di settore.

Da marzo, a nostro avviso, i mercati del credito si siano concentrati soprattutto sugli effetti della pandemia mondiale e sull’evoluzione della ripresa economica nel 2021. Le ‘distrazioni’ legate alla pandemia e l’incertezza in merito all’esito elettorale potrebbero aver portato i mercati a non scontare appieno le implicazioni di un en plein dei Democratici, e per questo, in tal caso, riteniamo che la volatilità di settore potrebbe aumentare a inizio novembre

In caso di vittoria dei Democratici su tutti i fronti, crediamo che i mercati finanziari inizialmente prezzerebbero un incremento della tassazione sulle persone fisiche, sulle imprese, e delle plusvalenze. Ciò potrebbe essere problematico per i mercati azionari e obbligazionari societari sui quali attualmente i titoli scambiano a multipli valutativi superiori alla media. Il rapporto prezzo/utili prospettico a un anno dei titoli dell’S&P 500 è circa 20 volte le stime di consenso per il 2021, ben al di sopra della media decennale di 15,5 volte. Sul versante obbligazionario, gli spread si sono normalizzati da marzo. Quelli dei titoli rappresentati nell’indice BofA Merrill Lynch U.S. High Yield, dopo aver toccano un massimo di 11,39% a fine marzo, sono successivamente calati sino a 5,30%, un valore non lontano dal 5,14% di prima della pandemia. Riteniamo però che tale potenziale dislocazione sarà temporanea.

Altri potenziali rischi che monitoriamo comprendono la possibilità che, presagendo un aumento dell’aliquota di imposta sulle plusvalenze, gli investitori siano tentati di vendere i loro titoli per pagare un’imposta inferiore sui guadagni realizzati, il che potrebbe comportare una maggiore volatilità di mercato a novembre e dicembre; la possibilità che le imprese anticipino la registrazione delle entrate e differiscano le spese non essenziali; e la possibilità che le aziende ritardino emissioni di debito con cedola più elevata/a maggior costo sino all’ entrata in vigore dell’aumento dell’aliquota di tassazione sulle imprese (nel 2016/2017 si è verificata la situazione inversa). Nel complesso, sebbene ci attendiamo che un Congresso a maggioranza Democratica approvi a un certo punto un incremento della tassazione, prevediamo che i cambiamenti saranno moderati e non rivoluzionari.

Quali mutamenti possiamo attenderci nelle politiche in caso di un esito elettorale che mantenga lo status quo?

L’elenco dei cambiamenti non sarebbe molto lungo, in quanto molte politiche resterebbero immutate in caso di secondo mandato di Trump e della stessa diversa maggioranza nei due rami del Congresso, ossia dei Democratici alla Camera e dei Repubblicani al Senato. Trump potrebbe cercare di far approvare una proposta di legge sul fisco, che però non avrebbe i voti necessari alla Camera controllata dai Democratici. In prevalenza ci attendiamo la continuazione di un contesto di regolamentazione alleggerita, soprattutto per il comparto energetico tradizionale, il settore finanziario e quello delle telecomunicazioni.

  1. Approvazione di un modesto pacchetto di investimenti infrastrutturali, in quanto questa è una delle poche aree che gode del sostegno di ambo i partiti, anche se in realtà il raggiungimento di un accordo non sarebbe così semplice.
  2. Attenuazione della riforma sanitaria di Obama e delle sue disposizioni in materia di copertura assicurativa. Ciò potrebbe verificarsi qualora la Corte Suprema decidesse di stralciare parti della legge di riforma sanitaria di Obama e il Congresso e l’amministrazione Trump restassero divisi sul ripristino delle disposizioni di legge.

Prospettive dei settori economici in caso di esito elettorale che mantenesse lo status quo

Beneficiari

  • Edilizia residenziale
  • Finanza
  • Salute, farmaceutica

Penalizzati

  • Ospedali

Esito misto

  • Energie rinnovabili
  • Tecnologia, soprattutto i sottosettori esposti alle tensioni fra Stati Uniti e Cina
  • Chimica
  • Energia: infrastrutture di trasporto, esplorazione e produzione in aree di proprietà federale

Crediamo che una vittoria di Trump e un Congresso con diversa maggioranza nei suoi due rami, sarebbe un esito leggermente positivo per i mercati del credito in quanto ridurrebbe l’incertezza e resterebbe in vigore l’attuale regime tributario, anche se ciò sarebbe in parte controbilanciato dalla politica estera combattiva di Trump, specialmente con la Cina.

A titolo di riferimento, nei due mesi successivi alla vittoria di Trump nel 2016, i titoli finanziari, delle società di servizi di comunicazione e quelli del settore energetico hanno sovraperformato, mentre i titoli difensivi, meno sensibili al ciclo economico, e specificatamente nei settori dei beni di consumo essenziali, delle utilities e del settore sanitario, hanno sottoperformato. Ci attendiamo che un esito elettorale di mantenimento dello status quo induca un’analoga reazione istintiva in quanto il mercato sconterebbe una ripresa economica più robusta.

Tuttavia, non sempre la storia si ripete.

Presentiamo alcune ulteriori possibili implicazioni:

  • Sfide per il settore finanziario: sebbene riteniamo che dovremmo assistere a una più ampia ripresa economia, e a un sospiro di sollievo per il mancato giro di vite in termini di regolamentazione in caso di vittoria di Trump, il contesto di tassi d’interesse persistentemente bassi che le banche hanno dovuto affrontare negli ultimi quattro anni probabilmente continuerà a gravare sulla performance dei loro titoli azionari.  La performance di titoli obbligazionari selezionati in questo comparto sarà verosimilmente decisamente superiore.
  • Settore energetico penalizzato da cambiamenti di lungo termine: le politiche di Trump nel settore energetico non hanno aiutato granché le imprese che operano nel settore del petrolio e del gas, che sono state frenate dalla maggiore attenzione agli aspetti ambientali, sociali e di governance (ESG), dalla limitata disponibilità di capitale incrementale dagli investitori in ragione degli scarsi rendimenti, nonché da tendenze di cambiamento strutturale (veicoli elettrici ed energie rinnovabili).
  • Settore tecnologico impigliato nel groviglio delle tensioni politiche: infine, ci attenderemmo che le tensioni commerciali fra Stati Uniti e Cina continuino a sobbollire con ripercussioni sul settore tecnologico, soprattutto sui titoli azionari e obbligazionari high yield, come testimoniano i casi di Huawei e TikTok.
La tabella illustra i probabili impatti sui settori economici delle politiche pubbliche nei due scenari post elettorali