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GESTIONE DEL RISCHIO
E VIAGGI SULLA LUNA DI FRANKLIN TEMPLETON INVESTMENTS
La gestione del rischio è una componente fondamentale di molte iniziative, dai viaggi spaziali alla gestione degli investimenti. In entrambi i casi, il conseguimento degli obiettivi richiede consapevolezza di ciò che potrebbe andare storto, oltre ad un’estrema attenzione ai dettagli in condizioni spesso mutevoli, allo scopo di garantire il viaggio più agevole possibile. Tilak Lal, Vice President, Performance Analysis & Investment Risk, Franklin Templeton Investments, descrive in cosa consista il rischio nel campo degli investimenti e come la gestione del rischio sia essenziale per il successo.
La gestione del rischio è essenziale per il successo delle esplorazioni spaziali e degli investimenti. Qual è quindi la rilevanza dell’esplorazione spaziale per gli investimenti? Chiaramente, non ci occupiamo di esplorazione spaziale e non vi è alcun confronto in termini di entità o conseguenze storiche tra il nostro lavoro e l’aver portato l’uomo sulla luna. Ciò detto, ci permettiamo modestamente di formulare qualche analogia, soprattutto in termini di importanza di una robusta gestione del rischio.
Così come gli ingegneri della NASA negli anni Sessanta e Settanta, anche in Franklin Templeton teniamo presente che la gestione del rischio è essenziale per conseguire qualunque tipo di successo. Noi non lanciamo veicoli spaziali (fortunatamente), tuttavia i nostri clienti si affidano a noi per essere aiutati a conseguire importanti obiettivi e i risultati d’investimento desiderati. La gestione del rischio è essenziale a tal fine.
Riteniamo che in quanto gestori di investimenti siamo anche gestori del rischio. Le due discipline sono legate per natura, essendo due facce di una stessa moneta. L’investimento implica una relazione tra rischio e rendimento. Quello che noi possiamo cercare di gestire, è soltanto il rischio. Il rendimento è un risultato.
In quest’ottica, i rendimenti interessanti sono in effetti il risultato di una gestione del rischio efficace.
Di conseguenza, cos’è il rischio? Il rischio può essere misurato in molti modi. Nessun singolo metodo, modello o misura statistica rivela l’intera entità o “verità” dei potenziali rischi di un titolo o di un portafoglio d’investimento. Il rischio di mercato non è facile da identificare con una manciata di parametri quantitativi, e vi sono anche molti elementi che non possono essere rilevati efficacemente dai parametri quantitativi. Il settore pullula di modelli. Ma talvolta dimentichiamo che i modelli non sono altro che strumenti. Spetta ai gestori degli investimenti fornire le analisi.
Concettualmente, consideriamo il rischio come le esposizioni che assumiamo quando operiamo un investimento. Tuttavia, la sfida è che l’entità e la natura di queste esposizioni possono variare significativamente nel tempo, ed anche in modo molto rapido. La situazione non è mai statica. Inoltre, le esposizioni desiderate sono spesso associate ad esposizioni non intenzionali, o addirittura sconosciute.
Per esempio, se ad un investitore piace il settore automobilistico giapponese ed acquista azioni di una casa automobilistica giapponese, è presumibile che il titolo sia destinato ad essere esposto anche allo yen. Se non desidera l’esposizione allo yen, l’investitore può ridurla utilizzando una copertura. L’investitore può inoltre moltiplicare la sua esposizione al settore automobilistico indebitandosi per ricorrere alla leva finanziaria, e così via.
Il punto è che i portafogli di oggi possono essere estremamente personalizzati, complessi e difficili da modellare. Non è più possibile considerare un solo approccio, data point o un’unica serie di data point adatti a definire il rischio, soprattutto qualora siano applicati al complesso panorama d’investimento odierno. 30 anni fa, alla luce del volume limitato dell’ingegneria finanziaria e della natura meno globale degli investimenti, erano forse sufficienti deviazione standard, indice di Sharpe e altre misure statistiche di base. Ma siamo del parere che oggi non siano più sufficienti.
La responsabilità della moderna gestione del rischio è chiarire la natura dinamica e il comportamento di un portafoglio assicurando trasparenza ed analisi di portafoglio significative ed affidabili. Quali performance esprimerà in circostanze diverse? In condizioni di mercato normali e di tensione? Qual è la probabilità di conseguire gli obiettivi desiderati? L’elemento essenziale è formulare analisi affidabili.
Cosa si intende per analisi affidabili? Il portafoglio come un mosaico composto da tessere in movimento. Come gestori del rischio, pensiamo allo stesso modo. Un portafoglio rappresenta un mosaico composto da molte tessere in movimento e intercorrelate: classi di asset, strategie, strumenti, sistemi, tecnologie, controparti, aree geografiche, valute, sistemi politici, personalità, ecc.
Non basta osservare staticamente e capire le singole parti di un portafoglio. Sebbene ciò sia l’inizio, dobbiamo capire il comportamento dinamico di ciascuna di esse nel contesto del portafoglio, in svariate condizioni e nei rapporti tra loro. Stress test, analisi di scenario e valutazioni Value at Risk (VaR) devono rappresentare componenti fondamentali di qualunque programma rigoroso di gestione del rischio. È questo che si intende per analisi affidabili. Di norma, il VaR misura il potenziale di perdita downside uno su 20 od uno su 100 nell’arco di un periodo specifico, assumendo significatività statistica. In parole povere, il VaR risponde alla domanda: “Nella giornata peggiore, su 20 o 100 giornate, quanto potrebbe teoricamente perdere questo portafoglio?”
Stress test ed analisi di scenario
Anche la NASA aveva una cultura maniacale dei test. Ogni componente di qualsiasi veicolo spaziale era sottoposta a test estenuanti. Ciascuna parte di una navicella era esaminata per determinarne le potenziali modalità di guasto, gli effetti del guasto sul componente stesso, il gruppo cui era collegato, il sistema supportato, il ruolo svolto nella missione ed infine l’impatto sull’equipaggio. In ogni analisi, si consideravano possibili modifiche al progetto del veicolo spaziale in grado di eliminare la modalità di guasto, ridurne la frequenza a un livello ragionevolmente basso, o attenuarne le conseguenze.
Analogamente, un sottoprodotto estremamente significativo della creazione dell’artificio statistico di un calcolo VaR è che i gestori di portafoglio e i gestori del rischio possono ora eseguire stress test di un investimento a fronte di eventi di mercato storici ed ipotetici.
È possibile capire come un portafoglio è destinato a comportarsi in qualsiasi scenario fissando i fattori di prezzo ai livelli osservati in periodi di mercato storicamente sottoposti a stress test, come per esempio la bolla delle cosiddette dot-com alla fine degli anni Novanta-primi anni 2000 o la crisi finanziaria globale del 2007–2009. Gli stress test rispondono alla domanda: “se in futuro dovesse verificarsi un evento simile, quanto potrebbe perdere questo fondo?”
L’analisi di scenario è uno strumento critico delle soluzioni orientate al reddito, in quanto soluzioni personalizzate efficaci dipendono dalla robusta modellazione di portafogli in svariati potenziali contesti di mercato.
Niente può sostituirsi al giudizio
La moderna gestione del rischio richiede un investimento consistente in servizi dati e strumenti di modellazione del rischio. È estremamente tecnica ed intrisa di molti parametri che consentono di capire investimenti complicati in un mondo complesso. Tutto l’impegno necessario ai fini di un’analisi tecnica del rischio, può tuttavia tradursi in un affidamento eccessivo sui numeri.
L’aspetto forse più importante di qualsiasi quadro di rischio di successo, una caratteristica non facile da quantificare e che si impara con anni di esperienza e saggezza, è l’intuizione.
Questa è l’”arte immateriale” della gestione del rischio. Nulla può sostituirsi all’esperienza e ad un solido giudizio. I migliori consulenti in materia di rischio possiedono solide capacità tecniche e di giudizio. Sono incoraggiati a porre domande e a comunicare apertamente con i gestori di portafoglio. Acquisire una visione indipendente del rischio d’investimento mediante una robusta analisi tecnica — unita a un solido giudizio — è essenziale ai fini di una gestione efficace del rischio.
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