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I rialzi corali dei listini azionari mondiali

Il primo trimestre dell’anno si è chiuso sui mercati azionari con un bilancio scoppiettante. Addirittura l’indice S&P 500, il più importante al mondo, ha messo a segno la migliore frazione in 10 anni. Anche nel Vecchio Continente i progressi sono stati significativi a partire dal più 16% circa messo a segno dall’indice Ftse Mib.


L’analisi dei settori

Allargando lo sguardo ai listini dell’intera area euro, l’indice EuroStoxx è salito di quasi il 12%. L’aspetto interessante è quello di andare a vedere le dinamiche dei settori che lo compongono e lo spettro delle performance diventa molto ampio. In primis, non ci sono stati comparti che hanno avuto performance negative durante i primi tre mesi e questo conferma che gli acquisti sono stati corali. Ci sono però dei settori che hanno registrato guadagni marginali e non hanno tenuto il passo dell’indice generale: questo conferma quanto sia difficile fare “stock picking” in base ai settori piuttosto che investire direttamente su un indice generalista.

Il comparto più debole è stato quello delle telecomunicazioni, con un progresso di appena il 2,7%. Da tempo oramai il mondo dei titoli legati alle Tlc sottoperforma l’indice generale: si tratta di un settore che sembra essere uscito dai radar dei grandi investitori e gli effetti si vedono. Le quotazioni sono ben distanti dagli ultimi massimi significativi del 2007.

Scarso interesse da parte degli investitori ha riscontrato anche il settore “travel”, con un progresso del 2,8 per cento.

Sul versante opposto, può sorprendere in una fase di rally come quella registrata nel primo trimestre osservare che il comparto più brillante sia  stato quello del “food”, con un balzo superiore al 18%. Si tratta di titoli tradizionalmente associati al mondo difensivo, ma in questo caso la loro performance non ha avuto nulla da invidiare a settori a più alto  beta, come i titoli tecnologici. Sul rally del “food” hanno pesato gli andamenti brillanti di colossi come Danone e Pernod. Buoni risultati, superiori al 16% anche per il comparto dei beni personali (personal goods), grazie all’effetto traino di alcuni big del lusso come Lvmh e Oreal.


Cosa potrà accadere a breve?

Il recupero dei listini è stato vigoroso e per capire le evoluzioni settoriali bisogna concentrarsi su un indicatore: il beta dei comparti. Vale a dire la capacità dei settori azionari di amplificare le variazioni dell’indice. Ci sono due ipotesi di fondo. La prima che il rally continui e a questo punto l’attenzione degli investitori deve concentrarsi sui titoli a più alto beta. Si tratta di quelli più sensibili al ciclo economico e in particolare risorse di base, banche, auto e industriali. Nel primo trimestre hanno avuto una buona performance anche se non hanno fatto molto meglio dell’indice.

Al contrario se il quadro borsistico dovesse frenare, aprendo la strada a una fase di consolidamento o addirittura ancora peggio, un nuovo trend al ribasso, a quel punto i settori con il beta più basso sono da preferire. Si tratta dei comparti maggiormente difensivi a partire da utility, real estate, beni di consumo e telefonici. Settori che in questo primo trimestre del 2019 hanno registrato una performance modesta, eccetto per i beni di consumo sostenuti dal rally del lusso.

di Andrea Gennai

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