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In sei mesi l’e-commerce è volato a +88%. Per chi il crollo del mercato per Coronavirus è stata una grande opportunità
Questa mia intervista pubblicata da RovigoOggi.it accreditata testata di informazione rodigina, ha ottenuto molti riscontri, ma un filo conduttore lì accomuna. Molti lettori testimoniano come ci sia necessità di elementi che incoraggino fiducia, positività, e mettano in luce delle opportunità. I media pare siano unanimemente e unilateralmente portati ad enfatizzare contenuti di sfiducia e pessimismo. Non credere al futuro significa vanificare quanto di importante e straordinario è stato fatto dai ns imprenditori negli anni. Significa bruciare le speranze dei giovani, annichilirsi e rassegnasi. Cercare modalità di crescita alternative e settori da cavalcare, certamente diversi rispetto al passato, sia nell’economia reale, sia di conseguenza nei mercati finanziari, significa pensare in modo concreto e realistico ad un nuovo futuro sostenibile! Io faccio la mia parte! Avanti tutta!
Sabrina Silvestrini, consulente patrimoniale e finanziaria di Rovigo, illustra i settori che, nella crisi della pandemia mondiale, hanno lavorato con grande profitto
ROVIGO – Tra qualche giorno si conteranno sei mesi dal primo caso di Coronavirus in Italia. Con l’emergenza il mercato finanziario mondiale ha subito perdite ed assestamenti. Per fare un bilancio su come si siano mossi i mercati finanziari in questi mesi ci siamo rivolti a Sabrina Silvestrini, esperta della gestione del patrimonio, consulente patrimoniale e finanziaria, consulente in materia di passaggio generazionale con 25 anni di esperienza sulle spalle, che già ad inizio della crisi indicava alcuni settori d’investimento come delle vere opportunità (LEGGI ARTICOLO).
Lei è consulente finanziario soprattutto dei grandi risparmiatori, a loro cosa sta consigliando?
“Tutti noi assistiamo a quelli che sono i protocolli sanitari e ci siamo abituati a sentire parlare di protocollo. Il consulente finanziario competente dovrebbe avere messo a punto un protocollo finanziario, ovvero passare dall’analisi di come ha investito il cliente a costruitigli una pianificazione per cogliere le straordinarie opportunità perché ora i prezzi sono bassi. Spesso basta concretizzare cosa significa opportunità che per molti risparmiatori è qualcosa di nebuloso. Chiediamoci cosa sta funzionando oggi che siamo nel pieno della crisi, quali realtà stanno funzionando? Le aziende farmaceutiche, la biotecnologia, e-commerce, le catene alimentari della grande distribuzione, le telecomunicazioni. Quindi nel processo di analisi emerge che non è tutto fermo, che ci sono delle filiere produttive che stanno lavorando alla stragrande”.
Questi settori che andamento hanno avuto da aprile ad agosto?
“Il farmaceutico e assistenza sanitaria + 25%, l’Information technology + 26%, l’E-commerce +88%, le telecomunicazioni +10%.
Lascio ai lettori ogni commento a riguardo se quel crollo avesse o meno rappresentato una straordinaria opportunità”.
Quindi cosa si è imparato fino ad ora dal punto di vista finanziario dal Coronavirus?
“E’ l’ennesima conferma che esiste sempre un cigno nero dopo tante nidiate di cigni bianchi. Serve essere sempre accorti nel creare all’interno dei proprio risparmi delle protezioni”.
Ci sono degli dei settori “rifugio“ che funzionano meglio di altri ora?
“Gli asset rifugio sono oro, franco svizzero, dollari americani, e non parlo di grandi somme, bastano anche poche migliaia di euro. Poi serve un’accorta diversificazione investendo a livello mondo, anche se in questo momento penso sia etico sostenere i piani italiani come nei Pir (piano italiano del risparmio)”.
L’oro è sempre una cassaforte…
“Citavo l’oro come primo asset rifugio per diversificare il rischio, il grafico è rappresentativo dell’andamento.
Un andamento di crescita esponenziale perché riflette la grande crisi dell’economia reale”.
Ha parlato di etica con i Pir.
“Il Pir compra solo aziende del mercato italiano, gode di alcuni vantaggi fiscali e infatti lo cito soprattutto per senso etico di sostegno nei confronti del nostro paese.
La media di questo strumento con le varie peculiarità legate alle singole offerte ha visto una crescita del 12% dai minimi di marzo”.
Il fenomeno del vendi-tutto è accaduto anche in questa crisi del Coronavirus?
“I miei clienti, a cui tengo e che mantengo sempre informati, hanno imparato che in una logica di corretta pianificazione, queste cadute rappresentano ottime occasioni di acquisto.
Per contro altri risparmiatori hanno mollato in balia di ansie e paure tipiche dell’essere umano, e non adeguatamente assistiti, hanno permesso che si perpetrasse ancora una volta quello straordinario trasferimento di ricchezza da molti a pochi che ogni grande crisi provoca! Questo nella testa di chi vende consolida l’idea che i mercati siano solo appannaggio di speculatori e che alla fine ci si rimette sempre e comunque. Come abbiamo visto dai numeri sopra esposti la realtà è diversa da come appare. Per questo è fondamentale avere un consulente esperto e presente”.
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