Mail del 17 aprile 2020

“Gentile Sabrina

I messaggi w.app sono comodi ma ti obbligano a sintesi troppo criptiche (anche per la difficoltà fisica di usare la tastiera del telefono).
Quello che volevo dirle era che, visto come evolvono le cose, anche le persone più riottose come me dovranno rassegnarsi a contatti virtuali che, se per certe persone può essere un vantaggio, per altre è un vero dispiacere, soprattutto se, oltre alla stretta di mano (che per me poteva essere già sufficiente), ti hanno viziato con un abbraccio che mi mancherà. Se stanno valutando di usare il modello israeliano di liberare le persone per fasce d’età, vedo lontano il momento in cui potremo uscire liberamente per cui la necessità di sfruttare a pieno le tecnologie esistenti.
Immagino che molti dei suoi clienti saranno nelle mia fascia d’età e che non tutti frequenteranno la rete con assiduità, per cui se lei individua una piattaforma facile da usare su cui incontrarci, potrebbe essere, anzi sarà la soluzione percorribile per noi e di totale sicurezza per lei.
Mancherà l’alchimia della vicinanza, ma ce ne faremo una ragione.
Le risparmio il percorso per cui sono arrivato alla determinazione di scriverle, ma lo scopo mi sembrava meritevole di essere esposto; per lei sarà una banalità, visto che già lavora in remoto, ma le assicuro che per molti della mia generazione non è così e sono sicuro che si adegueranno a qualunque proposta lei vorrà lanciare.”